...verso il

Partito Popolare Europeo

MAURIZIO EUFEMI

è stato eletto al Senato nella XIV^ e XV^ 
legislatura

già Segretario della Presidenza del Senato nella XVa Legislatura

MANIFESTO FONDATIVO

PER UN GRANDE PROCESSO DI RINNOVAMENTO

 

Cari Amici,

da mesi registriamo un fiorire di iniziative politiche finalizzate a rendere ancora utile al Paese e protagonista nel dibattito, il patrimonio di valori e di cultura della tradizione cattolico-popolare e, al tempo stesso, fornire un contributo al superamento della diaspora e della frammentazione che ha contribuito, non poco, a renderci marginali nella aule parlamentari e nei consessi territoriali.

Gargani, con Sanza, ha dato vita ad una nuova esperienza; Carra con Barbieri ed altri ha attivato un cenacolo di approfondimento e di riflessione ; Fontana ha promosso l’Associazione Democrazia Cristiana; Fiori, Prandini, Alfano ed altri ancora, hanno fatto altrettanto. Anche dentro Scelta Civica, in Parlamento, forte è il dibattito e l’ansia di aprire un nuovo cantiere, così come sono interessati, sullo stesso livello, Tabacci ed altri. Ugualmente, presso l’Istituto Luigi Sturzo, c’è stata una forte animazione culturale, per promuovere una unità di intenti e per arrivare raccordati, alla celebrazione dell’anniversario, previsto per il 18 gennaio, dell’appello “ai Liberi e Forti”. Anche i sottofirmatari, che si sono costituiti come minoranza dentro il partito dell’UDC, hanno promosso due partecipate Assemblee Nazionali dove è stato adottato un Manifesto e, contestualmente, hanno promosso una forte mobilitazione per riattivare l’esperienza del CDU attraverso un tesseramento nazionale ed il relativo Congresso Nazionale. In seguito a tale iniziativa, l’on.le Gemelli prima, Publio Fiori poi, e innumerevoli altri amici ci hanno suggerito di ritenere, tale manifesto il Manifesto fondativo di questo grande processo, che deve essere proseguito ma che, necessariamente, deve essere portato a sintesi , se non si vogliono disperdere energie ed intelligenza.

E’ con questo spirito che Vi trasmettiamo questo testo, quale contributo per individuare una base tecnica e programmatica di condivisione e di prospettiva, che possa fungere da stella polare per il cammino dei prossimi mesi.

Luigi D’Agrò, Filippo Drago, Maurizio Eufemi, Vitaliano Gemelli, Antonio Jervolino,Flavio Tanzilli, Ivo Tarolli, Mario Tassone

Roma 20 dicembre 2013

Appello ai tanti volenterosi

UN GRANDE SOGNO PER APRIRE UNA NUOVA STAGIONE

Premessa

Mai crisi economica è stata così pervasiva e tanto complicata! Per alcuni bisogna andare a ritroso nei secoli per trovare analogie. E probabilmente le cause sono molto più profonde di quanto fino ad ora scavato.

Un dato su tutti: quasi sei milioni sono i giovani sotto i 26 anni che non hanno lavoro! Che salgono a poco meno di 10 milioni se si guarda a quelli sotto i 34 anni.

L’equivalente di una Nazione di media grandezza del centro Europa!

E i rimedi non stanno solo in intelligenti o sofisticate politiche del “fare”, quanto nel ri-generare ruoli e funzioni della politica; nel ri-orientare culture e politiche economiche e sociali! Nel re-interpretare le politiche di uno Stato Sociale che non siano solo protettive, ma anche virtuose; nel ri-proporre strumenti di democrazia aggiornati ai tempi e figli di un nuovo umanesimo che consenta ai singoli e ai territori di essere protagonisti nella partecipazione pubblica; nell’usare e difendere gli strumenti comunicativi e mediatici, non per ubriacare o imbonire, quanto per consentire ai cittadini della Polis di essere più consapevoli e più forti nella vita comunitaria di tutti i giorni.

Il dovere di credere nell’Italia

L’Italia può ancora aspirare ad un futuro migliore, dove sia possibile prosperità e lavoro per le persone singole e per le famiglie!

È necessario crederci ed è un dovere provare a farlo!

Per questo:

vanno coinvolte e rimotivate 60 milioni di persone, abbattendo paure e ritrosie, riproponendo valori unificanti per consentire ai più di remare nella stessa direzione perseguendo: il Bene prima dei beni! L’Etica e il Bene comune prima degli interessi e degli egoismi! Le testimonianze di fede prima delle regole dello Stato! La responsabilità dei doveri prima delle rivendicazioni dei diritti! L’Europa dei popoli prima delle burocrazie e dei localismi.

accanto al legittimo obiettivo del benessere e dell’interesse individuale va affiancata la cultura dell’impegno e del dovere, sia individuale che di gruppo sociale, che non rifuggono dall’opportunità del “sacrificio”, inteso nell’accezione latina del “sacrum facere”: fare una cosa sacra e virtuosa! Non quindi un obiettivo di autolimitazione o di sofferenza, ma di opportunità, di virtù e di armonia;

nella palestra politica bisogna sottrarsi dalla dittatura dello scontro a tutti i costi! Da un bipolarismo che ha favorito l’affermazione di culture manichee e per ciò stesso metalliche e non vocate all’ascolto! Quando invece, primariamente, va dato fiato alla cultura della responsabilità, della condivisione e del rispetto reciproco, salvaguardando nel contempo i valori veri ed importanti dell’alternanza al potere, della governabilità e della partecipazione popolare.

dentro questo contesto va declinato un articolato Progetto Paese che contenga le tante rivoluzioni in grado di trasformarlo, per farlo uscire dalle secche di culture superate, dalla recessione economica, dall’immobilismo politico e partitico e offrirgli una concreta prospettiva per il futuro.

E che indichi con priorità:

il lavoro, come indeclinabile valore sociale attraverso il quale si realizza la dignità della persona umana, la crescita e l’armonia di una comunità;

l’abbattimento del debito pubblico, attraverso un piano straordinario pluriennale di dismissione del patrimonio pubblico sia di assetto immobiliare che di partecipazioni pubbliche così da ridurre l’ingente spesa per interessi e liberare risorse per lo sviluppo;

la ristrutturazione della spesa pubblica ad iniziare dagli apparati e dalla sua riqualificazione;

un fisco semplice ed amico, ripristinando un clima di fiducia tra lo stato e il contribuente favorendo l’emersione del sommerso, riducendo il cuneo fiscale e abbassando significativamente la curva delle aliquote;

i settori strategici su cui il Paese deve puntare nei prossimi anni, capaci di creare più alto valore aggiunto, occupazione per evitare di disperdere risorse pubbliche in settori ormai superati;

un Paese più competitivo! In prima linea a declinare, in modo nuovo, contenuti, modi e strumenti della produttivitá e, attraverso un incalzante coinvolgimento delle forze sociali, per attivare nuove forme di responsabilizzazione e di protagonismo nella gestione delle imprese.

Una Europa di popoli e di valori! Come l'abito non fa il monaco, così l'Euro non ha fatto l'Europa che sogniamo e che avevano indicato i padri fondatori e a cui, invece, bisogna rifarsi.

Una nuova stagione

 

È necessaria! È imperativo aprire una nuova stagione dell’impegno politico! È doveroso ri-generare la politica italiana: nel senso di consentire lo svilupparsi di una nuova stagione e di rendere possibile una nuova esperienza di vita.

Che archivi l’esperienza del partito del leader, del partito del capo carismatico, che decide tutto! Che espropria gli organi! Che desertifica i livelli intermedi! per esperienze che consentano leadership autentiche che rappresentino culture, territori e organismi rappresentativi.

Che archivi l’esperienza del partito mediatico, virtuale, liquido che devitalizza le coscienze e lo spirito critico, per esperienze invece che reinterpretino il valore della partecipazione e dell’attivismo delle persone.

Che archivi l’esperienza del partito burocratizzato, che vuole occupare tutti gli spazi sia nelle istituzione che nella società.

Partiti quindi, autenticamente democratici e di servizio alle persone e alla comunità! Partiti capaci di progetti, di sogni e formatori di classi dirigenti preparate e generose, che sappiano usare con intelligenza gli spazi messi a disposizione dai nuovi strumenti della comunicazione e del web.

Il nostro appello ai tanti volenterosi va in questa direzione!

Condividere un impegno che si ponga come obiettivo e come progetto:

fare emergere una nuova grande area politica e culturale, plurale nelle sue espressioni, aperta e in grado di valorizzare le specificità dei tanti territori, capace di elaborare un nuovo grande Progetto per il Paese, dentro le più vaste problematiche che la globalizzazione delle persone, dell’economia e dei mercati ci pone;

riaggregare e rappresentare la diaspora e la frammentazione dei tanti milioni di italiani, cattolici e non cattolici, laici e riformatori, civici e giovani, che si riconoscono nei grandi valori della cultura dell’economia sociale di mercato che ha reso grande l’Europa e che ancora oggi guida il più grande paese industriale del vecchio continente.

dentro le varie espressioni postdemocristiane, a partire dall'UDC superare la logica delle continuità e interpretare la logica della rifondazione e della ri-generazione, verso un’esperienza più rappresentativa, più forte e più europea.

e solo a questo punto, prendere in considerazione l’ipotesi di un nuovo grande partito liberaldemocratico e popolare; moderno nella sua articolazione; democratico nella sua vita interna, che respiri a due polmoni: uno identitario ispirato al popolarismo europeo e un secondo aperto alle tante specificità e ricchezze territoriali; e impegnato ad immettere nell’agone politico dirigenti nuovi e capaci accanto ai tanti che con il loro attivismo hanno dato e continuano ad assicurare un contributo importante all’azione politica dei nostri tempi.

Un partito che stia dentro la grande area europea, transnazionale perché capace di proporre ideali e obiettivi all’intera comunità europea sia sul terreno della democrazia sia su quello economico e sociale e quindi in grado di contenere il debordante ruolo della burocrazia.

16 dicembre 2013

Home page